Intervista a Agostino Arioli
Birrificio Italiano è uno dei primi birrifici artigianali aperti in Italia, nel 1996.
Conosciutissimo dai più per la sua fortunata e buonissima Tipopils, produce circa una ventina di etichette e circa la metà sono alte fermentazioni e fermentazioni spontanee. Possiamo quindi immaginare quanta esperienza e studio ci sia nel percorso di Agostino Arioli (fondatore e mastro birraio) che ama definirsi l’alchimista del birrificio.
Agostino è un caso di studio, per chi voglia fare buona birra. Ascoltarlo è didattico: capace di darti un buon assetto alle intenzioni che si dovrebbero avere nell’approcciare alle birre artigianali. Per lui, buona birra (artigianale) vuol dire non filtrata, non pastorizzata, senza nessun additivo. Non ci serve altro per avere un’idea di buona birra (artigianale). Sapere che un birrificio segue queste poche regole è il primo passo per diventare consumatori consapevoli. Se poi si riesce ad avere anche una catena del freddo il successo (organolettico) è garantito.
E quindi anche per lui la domanda: cos’è per te la birra artigianale?
Lo dice a noi così come l’ha detto alla Commissione Agricoltura della Camera il 13 gennaio 2016, in occasione delle audizioni informali per la proposta di legge che coinvolge anche la definizione di birra artigianale.
Aspettiamo di parlare ancora di Agostino, magari in occasione della sua nuova avventura che lo coinvolge con un brand nuovo, tutto dedicato ad una categorie di birre dove la botte è protagonista.