Intervista a Lorenzo ‘Kuaska’ Dabove
È vero! Lorenzo non ha bisogno di presentazioni.
È vero! Oramai, per chi beve e ribeve birra artigianale, è impensabile non citarlo almeno una volta in una serata fra ‘intenditori’.
Nonostante tutto, ha una capacità fuori dal comune di non farti sentire l peso della sua conoscenza (leggasi bevute anche).
Alla domanda, davanti alla telecamera, “chi sei?” non fa nessuna fatica a risponderti, anche se con la giusta ironia.
I suoi interventi non sono mai scontati o noiosi, anche quando risenti un suo concetto non ti dispiace mai, anzi è come andare a scuola e per tutto un anno ripeti i verbi: lo fai, ad un certo punto, in automatico, sapendo che è un qualcosa che, se fatto bene, ti aiuterà per tutta la vita. Kuaska è cosi, un maestro che fa, oltre a tante altre cose, anche l’ora di birra (anzi birre) e ci tiene a farti capire bene i concetti fondamentali, senza annoiarti: insegnamento conviviale della cultura birraria (facendo un parallelo ‘azzardato’ con le teorie di Ivan Illich, filosofo e pedagogista tedesco di cui Kuaska si professa fedele seguace).
Anche per lui la domanda “Cos’è per te la birra artigianale?”. Un altro punto di vista, il suo, che ci aiuta a capire (o non capire) cosa dobbiamo aspettarci (o non aspettarci) da una birra artigianale.
Stiamo forse inseguendo una definizione che non potrà mai arrivare? Capiremo nel tempo, intanto possiamo fare qualche previsione guardando verso gli Stati Uniti, un po’ la proiezione decennale verso il futuro per usi e costumi nostrani.
Per chi volesse saperne di più su Kuaska e sulle birre, vi consiglio il suo libro appena pubblicato: La birra non esiste.
Per chi volesse, qui la mia esperienza di viaggio in Belgio con Kuaska.