La Piccola BRQ #24 del Birrificio Italiano
La numero 24 del progetto La Piccola BRQ. Personale saison di Agostino Arioli del Birrificio Italiano che armonizza il Grano dei Miracoli tostato, l’aggiunta di pepe Sichuan e i Brettanomyces nella paziente microssigenazione di un’unica botte in legno. Il single cask (dichiarato in etichetta) è una garanzia di unicità e grande carattere di un prodotto che non può avere lo smussamento dei picchi organolettici garantiti da un blend. Qui l’evoluzione e l’affinamento si giocano sul piano di un buon monitoraggio del prodotto.
Il naso è quanto di più intrigante possiamo desiderare da una birra del genere. Le note selvagge, il legno, la ciliegia, il cuoio, la sinuosa nota citrica a sostegno di tutto il corredo aromatico, piccoli sentori limonosi. Un sorso de La Piccola è un appagamento da formula uno: watery, leggermente astringente, leggermente acidula. In bocca rimane ciliegia, salvia, un leggero finale sapido. Da formula uno anche la velocità con la quale si ha voglia di un altro sorso.
Ma noi non ci accontentiamo di una bevuta quando si può ‘osare’ un abbinamento, scoprire nuove terre gustative. Lo facciamo con un piatto tanto povero quanto antico: la ‘nghiambara, pietanza dalle forti tendenze dolci e grande aromaticità della cipolla caramellata e della cipolla a guarnizione.
Ho voluto tentare una sfida, la paura sta nella cipolla cruda che potrebbe sovrastare e annientare ogni altra cosa. Non è successo. Anzi, è stato un successo. Il gioco fra tendenza dolce del piatto e acidità e atringenza della birra ci mettono al sicuro da squilibri stonati. La succulenza indotta della ‘nghiambara viene asciugata dalla leggera astringenza della birra. Il gioco aromatico fra i due contendenti è sullo stesso registro tonale: il pepe, i brettanomyches, il legno e tutto il corredo evolutivo si legano bene con l’aromaticità di questo piatto.