Limes del birrificio Bruton
Limes rappresentava per i romani la linea di confine fra loro e i barbari. I primi, bevitori di vino e i secondi, bevitori di birra. Il birrificio Bruton (antico nome della birra presso i cretesi durante lo sviluppo della civiltà minoica) fa fare pace alle due fazioni con la sua Italian Grape Ale: la Limes.
Iacopo Lenci, il birraio, tiene a sottolineare che la loro mission nelle loro birre è l’eleganza: birre non eccessive, da 1000 ibu e 200 gradi alcolici per intenderci, ma equilibrate, di animo nobile, suadenti.
La producono in un posto dove il vino la fa da padrona. Il padre di Jacopo è un produttore di vino della Maremma (Argentario), a 5km dal mare. E’ facile allora pensare che prima o poi si facesse dare del mosto di uva per una birra. Ecco quindi che nasce la Limes, una saison con uve Vermentino.
Birra stagionale, ovviamente. Pilsner di base. Senza spezie. Fermentazione molto alta (28/30 gradi) e lunga (10/14 gg circa). Viene poi aggiunto il mosto di Vermentino non stabilizzato che fa ripartire la fermentazione che finisce in circa 20 ore. Segue una lunga lagerizzazione.
La bottiglia in assaggio è della vendemmia 2014. Una delle ultime bottiglie dell’annata.
Appena versata nel bicchiere presenta al naso una rinfrescante nota di mela verde che ricorda un buon sidro. Subito dopo si apre a sensazioni molto meno pungenti, di frutta bianca, nota maltata che si avvicina al miele, leggermente vinosa, note speziate, di spezie dolci. La schiuma, bianca e pannosa, fa capolino per pochi secondi in testa. In bocca il Vermentino si presenta con la sua mineralità tipica del terroir della Maremma, quindi sapidità, bella rotondità, avvolgenza al palato, eleganza. Finale abbastanza lungo con sempre una sapidità che non ti lascia fino a quando una leggerà acidità equilibra e prepara al prossimo sorso.
Una birra che ben si abbina agli spiedi di gnocchi con zucca. Tutta la dolcezza della patata e della zucca non aspettano altro che incontrare una birra che presenti un’intrigante sapidità che pulisca ed equilibri i sapori. Già il naso degli spiedi e della birra fanno capire che qualcosa di buono si sta combinando: odori delicati, eleganti, aromatici, armoniosi. La leggera tostatura del cibo inoltre ben si sposa con la dolcezza e morbidezza iniziale della birra.
Insomma un matrimonio felice, lungo e pieno di soddisfazioni organolettiche.
Cos’altro ci potremmo abbinare? Sicuramente un piatto di fettuccine con funghi porcini non mi dispiacerebbero anche. Vi faremo sapere… 😉