Un pub walk per Londra.
Così si gustano insieme birre e monumenti

 

Articolo uscito il 6 febbraio 2017 a firma di Giuseppe Salvatore Grosso Ciponte su Cronache delle Calabrie.

Fra gli sport preferiti dagli Inglesi ce n’è uno molto apprezzato anche dagli stranieri: il pub crawl. Sport estremo che consiste nel visitare, in una serata, un numero non ben precisato di pub. Per chi invece fa il turista, con molto tempo a disposizione, è possibile dilatare il tour nell’arco di una giornata, trasformandolo in un pub walk. Concedendosi, oltre ad una bevuta, una passeggiata per le vie di Londra. Il CAMRA, Compaign For Real Ale, associazione con oltre quarant’anni di vita, che ha come unico obiettivo difendere la birra artigianale Inglese, la Real Ale, redige una guida alla visita dei migliori pub di Londra: Camra’s London Pub Walks, scritta da Bob Steel. È possibile scegliere fra trenta percorsi  che permettono di visitare, in totale, più di 200 pub. Ogni itinerario propone luoghi dove si può bere almeno una Real Ale, permettendo al visitatore di conoscere la parte migliore del mondo brassicolo inglese, ma anche visitando posti suggestivi come Trafalgar Square, Big Ben, Fleet Street, Greenwich. Nell’introduzione alla guida si riflette su quanto sia migliorato il bere bene in città, dove fino a dieci anni prima non si riusciva facilmente a trovare una buona pinta. Tutto questo lo si deve principalmente ai microbirrifici, nati negli ultimi anni, che hanno dato nuova linfa. Ma anche ad una trasformazione dei pub, che da locali dove era possibile unicamente bere, sono diventati posti di ritrovo intorno ad un tavolo per mangiare.

La best practice per essere un perfetto pub walker consiste nel prepararsi molto tempo prima. Leggere tanto. Informarsi su Internet. Affidarsi alle varie guide ai pub londinesi. Quindi fare i conti con il tempo a disposizione, magari pianificare tutto il percorso con google maps. Calcolare al meglio i tempi di permanenza e di spostamento tra un pub e l’altro. Essere belli carichi. Sapere di doversi alzare al mattino presto e fare una bella colazione.

Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il pomeriggio del giorno precedente al tour, speso proficuamente nel birrificio Moor di Justin Hawke, a Bristol, a spasso fra tini, fermentatori, pile di casse di lattine, per una visita privata guidata personalmente dal grande birraio.

Diario del pub crawler, data birraria 201701.22. “Dopo aver parlato di ammostamento, fermentazione, maturazione, confezionamento, abbiamo assaggiato molte delle birre di Justin, compresa quella realizzata in collaborazione con il birrificio Lambrate di Milano, la Last Minute, una spice porter da 7,1 gradi alcolici, con scorza d’arancia e limone, liquirizia, zenzero, uvetta e pimento della Jamaica. Una birra che nasconde bene il suo tenore alcolico, molto morbida, rinfrescante e dalla bevuta che non stanca. I nostri programmi londinesi del giorno dopo sono cambiati quando Justin ci presenta il suo omonimo, il sales manager del birrificio, Justin Rivett, che ci consiglia una serie di pub che, secondo lui, vale la pena visitare. In dieci minuti vanno in fumo settimane di preparativi. Prontamente munito di carta e penna, ha scritto quattro nomi. I quattro nomi che diventeranno meta del nostro pub walk del giorno dopo. Durante il viaggio in treno da Bristol a Londra ho riportato tutto prontamente sulla mappa digitale e calcolato il percorso migliore.”

No bus, no metro, no bike. Nothing. Solo la forza delle gambe e una robusta colazione mattutina a base di 10 piani di pancake con un ovetto fritto come tetto di questo grattacielo. E si parte! Holborn Whippet la prima tappa, in Sicilian Avenue, una strada pedonale in perfetto stile italiano. Le spine sono posizionate su un muro di mattoni. Da un lato spine in keg, dall’altra spine in cask. Birre tutte in forma. Dopo è la volta di una visita molto turistica, Samuel Smith’s, dove si può bere una pale ale che spiazza, una schiuma che sembra quella di una stout, che non va via fino all’ultimo sorso. Sigh! Si prosegue alla volta di Euston Tap, in Euston Road, locale con una parete di spine sistemate su due file una sull’altra, molto appariscente. Una trentina di birre dalle quali scegliere. Il locale è piccolo ma molto vissuto, la costruzione è uno dei padiglioni rimasti dell’ingresso della stazione di Euston dopo la demolizione negli anni sessanta. Pur se in Inghilterra, è d’obbligo provare la Gose di Ruben’s Brews, uno spettacolo di birra, che se la trovi alla spina non te la puoi fare sfuggire. Birra in stile tedesco con sale, coriandolo e acido lattico. Molto dissetante e piacevole. Tappa successiva, Old Fountain, vincitore nel 2011 come miglior pub dell’anno, in Baldwin Street, locale dove, oltre a bere bene, si mangia anche bene. Molte delle birre arrivano da birrifici e microbirrifici locali. E infine è la volta di un ex capannone, il Mother Kelly’s, in Paradise Row, dove c’è una buona selezione di birre in bottiglia. Fra gli assaggi, la Bloom IPA di Verdant Brewing Co. dalla Cornovaglia e la IPA di Chorlton Brewing Co. da Manchester.  A consigliarle, da dietro il bancone, Gabriele, un ragazzo italiano.

La giornata è finita. Tante esperienze fatte nei 23 km pedestri.

Solo una piccola fermata, poco prima dell’albergo, in un locale turco per cenare a base di riso e cous cous.

London, see u soon!!!

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Fior ‘i maju e Birra Savuco di Maltonauta

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