Piedi Neri di Croce di Malto

Una Russian Imperial Stout che Alessio Selvaggio (qui una sua intervista) reinterpreta pensando alla sua terra e ai suoi frutti: riso venere e castagne del novarese.

Dal colore nero impenetrabile ma molto vivace. Schiuma cappuccino con striature nere, compatta, abbondante e molto persistente.

Naso intenso e complesso: radice di liquirizia, ciliegia sotto spirito, castagna essiccata, caffè, cioccolato, leggera nota di melassa come appena fermentata a ricordare il rum.

In bocca l’attacco è dolce, leggermente amara di tostatura e finisce con un bel amaro di luppolo. Corpo non invadente. Finale lunghissimo, fine e delicato.

Retrogusto di caffè, cioccolato fondente, armonizzato da un bel amaro e piccolo accenno resinoso.

A fargli compagnia sul tavolo Sanguinella di riso Nerone. La panatura si presenta con sentori di nocciola e crosta di pane. In bocca sapori intensi e vellutati con una bella aromaticità del gorgonzola che armonizza con la zucca e il riso dando un sapore equilibrato e persistente. Le zeste di arancia danno un finale pulito e defaticante. La nota salmastra del riso sostiene l’intera struttura del succulento boccone.

Buon equilibrio fra cibo e birra: stesso livello di aromi e sapori. L’arancino gioca sul dolce la sua performance organolettica con una leggera sterzata sulle note dure dell’erborinato, le zeste di arancia e leggera speziatura. La birra interviene con una texture simile e fornisce intensità da coprotagonista sulla scena. Bilancia egregiamente il piatto con le sue note amare da tostato e luppoli.

Il lungo finale in bocca si gioca al fotofinish.

Pane, trebbie e fantasia

Il tutto parte dallo ‘stappo’ di una Westvleteren 8 comprata in un mio viaggio in Belgio con Kuaska, nel 2015, del quale ho parlato in questo articolo. Appartenendo io alla schiera delle persone che non…

La mixology ‘made in Calabria’ di Cacciola a Londra

È durante l’infanzia che cementiamo in testa i ricordi che ci accompagneranno per tutta la vita. Ricordi fatti di immagini, sapori e profumi. Come quelli di un ragazzo della Piana di Sibari che gioca, aiutando…

Cuddrurieddri, panzerotti e vecchiareddre. Un M(a)st delle feste di Natale.

Dal 7 al 6 non ci siamo, siamo in ferie, ci diamo al ‘panza e crianza’. Inizia così il countdown, seduti a tavola da adesso, per alzarsi il prossimo anno. Dal sette dicembre sera, parte il ‘magna…

Quasi panelle, pomodori e figlie belle.

Adoro il pomodoro. Fresco, polposo, succoso, appena raccolto. In conserva, a pezzi, in salsa, pelato. Cucinato, arrosto, fritto, in pastella. Sott’olio, seccato al sole. Belmonte, costoluto, cuore di bue, ramato, San Marzano. Piennolo, ciliegino, datterino,…

Pane di Jermano
e Madiba Whisky Casked di Lariano

Il cereale Jermanu è stato introdotto, all’incirca nell’anno mille, dai Germani che trovarono un ambiente ideale per la diffusione del frumento sull’altopiano dell’Aspromonte di Canolo (provincia di Reggio Calabria). Dall’essiccazione al sole dei chicchi che vengono…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *