La mixology ‘made in Calabria’ di Cacciola a Londra

È durante l’infanzia che cementiamo in testa i ricordi che ci accompagneranno per tutta la vita.
Ricordi fatti di immagini, sapori e profumi.
Come quelli di un ragazzo della Piana di Sibari che gioca, aiutando i genitori, fra le piante di clementine, liquirizia, limoni, arance.
Non ce ne accorgiamo ma stiamo influenzando in maniera profonda la nostra vita, spingendoci verso scelte che sono il frutto di bisogni profondi.
Il bisogno di ritornare indietro nel tempo, rievocando sensazioni che ci fanno sentire meglio: affondando il naso in una buccia di clementina, mettendo in bocca una radice di liquirizia, bevendo una spremuta di arance. Continue “La mixology ‘made in Calabria’ di Cacciola a Londra”

La Varchiglia e il Corso di mezzo

Più e più volte, quasi all’infinito, mi sono arrampicata su per Corso Telesio, che divide e corre a metà e in mezzo, nella storica e vecchia città, di età e di aspetto. Un’opera al Teatro Rendano, una ricerca alla Bibblioteca Nazionale, una conferenza alla Casa delle Culture, una mostra al Museo del Fumetto. Foss’anche solo per una mera passeggiata tra mura acquarellate che stringono la volta del cielo e sampietrini che echeggiano di antiche carrozze e di lontani scalpitii. Continue “La Varchiglia e il Corso di mezzo”

Bark
Beer&BBQ

Presentiamoli subito, Daniel D’Alù e Alice Agostino. “Nice to meet you”. Si, è proprio il caso di dirlo. Perché al Bark i piatti parlano inglese, americano per la precisione. Beer & bbq recita il claim del locale di Gioiosa Ionica (RC), aperto da pochi mesi.

Tutto ruota intorno ad un imponente affumicatore in perfetto stile americano dove cuociono, sotto il diretto controllo di Daniel, con la tecnica ‘Low and Slow American Style’, grossi tagli di carne trattati precedentemente con spezie (dry rub). Cotture tramite affumicatura quindi, con fumo di legna (quello di ciliegio al momento il preferito al Bark) e carbone. La combustione, ci spiega Daniel, crea del fumo aromatico che si deposita sulla parte esterna della carne conferendogli un colore scuro; poi con il calore, mai superiore ai 130 °C, diventa croccante fino ad assomigliare alla corteccia (in inglese bark) di un albero. Si ottiene una texture della pietanza unica, simile a quella delle cotture a basse temperatura, ma con in più il profilo aromatico dell’affumicatura. Continue “Bark
Beer&BBQ”

Trip In Barrique
La prima barricaia in Calabria per la birra

TRIP IN BARRIQUE è il progetto, nato dalla collaborazione tra il birrificio De Alchemia e la beer firm Maltonauta, che vede la nascita di una barricaia nel comune di Saracena (CS), la prima in Calabria, per la produzione di birre maturate in botte.
I due produttori condividono uno spazio di lavoro che da la possibilità di sperimentare nuove birre, scambiare idee e farne nascere altre ancora.
Wild beer, sour beer, fruit beer. Non si parla che di questo nella barricaia di TRIP IN BARRIQUE.
Una pratica, quella delle birre in legno, che nasce tanto tempo fa, prima dell’avvento dell’acciaio e che oggi è ritornata in auge per la ricerca di nuovi sentori nel bicchiere.
TRIP IN BARRIQUE è anche un modo per fare territorio, utilizzando spesso botti che hanno precedentemente contenuto vini delle migliori cantine calabresi.
Ogni birra quindi racconterà una storia fatta, oltre dell’esperienza dei birrai, del contributo unico di ogni botte.
Sarà presto possibile assaggiare i risultati delle prime produzioni di questi mesi. Per i curiosi e appassionati saranno organizzate da questo autunno visite guidate e degustazioni.

Per info

www.tripinbarrique.com
www.dealchemia.com
www.maltonauta.com

Do Di Malto 2.0

Do Di Malto è un sito nato con l’idea di essere un diario delle nostre esperienze birrarie e grastronomiche. Abbiamo sempre raccontato i nostri viaggi e assaggi.

Parlando di birre, fino ad oggi ho vestito i panni di un consumatore ben informato sui fatti. Degustatore e relatore, mi sono sempre interessato a tutta la scena birraria nazionale ed internazionale. Ora ricopro anche una nuova veste, quella del produttore di birra artigianale. Questo arricchisce il mio bagaglio di nuove conoscenze che potrò raccontare e condividere con i nostri lettori. Continue “Do Di Malto 2.0”

Musa di Calabria
La Nicchia di Cassandra
Made in Mammola

Io ce la vedo Alessandra Ieraci, chef di La Nicchia di Cassandra, nelle sue vite passate e in quelle future a destreggiarsi, con tutte le influenze linguistiche, che caratterizzano il dialetto tipico della città, che vive e che abita. Benvenuti a Mammola recita il grande cartello all’inizio del paese, un insediamento risalente al V sec. a. C. il cui significato (fanciulla, donzella, dal greco antico) per traslato rimanda a colline, alture; incastonata com’è, tra la catena montuosa dell’Aspromonte e quella delle Serre calabresi. Continue “Musa di Calabria
La Nicchia di Cassandra
Made in Mammola”

Cuddrurieddri, panzerotti e vecchiareddre. Un M(a)st delle feste di Natale.

Dal 7 al 6 non ci siamo, siamo in ferie, ci diamo al ‘panza e crianza’. Inizia così il countdown, seduti a tavola da adesso, per alzarsi il prossimo anno. Dal sette dicembre sera, parte il ‘magna magna’ che dura fino al sei gennaio, dopo pranzo. Sarà un continuo stare insieme, unito al ‘che ci beviamo?’. Vigilia e giorno dell’Immacolata, vigilia e giorno di Natale con quello di Santo Stefano che accompagna, cenone e giorno di Capodanno, vigilia e giorno dell’Epifania, che tutte le feste si porta via. Continue “Cuddrurieddri, panzerotti e vecchiareddre. Un M(a)st delle feste di Natale.”

Eurhop 2017
Resoconto double face

Altro articolo del nostro amico Daniel D’Alù.
Un diario personale su una delle manifestazioni birrarie più importanti.
Daniel parla della sua esperienza al di qua e al di la del bancone di un festival di questa portata.

 

 

Eurhop 2017, Il Festival, giunto ormai alla quinta edizione, è per me l’evento birrario più importante che abbiamo attualmente in Italia, e uno dei più importanti in Europa. In particolare l’edizione di quest’anno è stata decisamente la più bella di quelle a cui ho partecipato (purtroppo mi sono perso la prima). Continue “Eurhop 2017
Resoconto double face”

La cr di crocchè

Termine onomatopeico per eccellenza per me, che rimanda a una percettibile crosta, croccante, saporita, leggera, che preannuncia un fumante vapore, denso di particelle volatili, che salgono nelle narici e lì restano dal primo morso, accompagnato da un profondo respiro con il naso dentro.

Caldo, avvolgente, ustionante e il palato devastato da quel boccone. Sventolare la mano non basta, bisogna dare ripetuti colpi di fiato, e relative smorfie, per riuscire a raffreddare, ingoiare e cercare di assaporare una crocchetta appena cucinata. Quella di patate, per antonomasia, campeggia avvolta nella carta paglia e lì lascia la forma, per il fritto e per la stretta fra le dita alternate, bollenti loro, cocente lei. Che il detto ‘le patate arrivano calde fino in America’ trova qui un suo fondamento.

Mentre, rimanendo al di qua dell’oceano, l’efficace francesismo croquette (da croquet, croccare), attraversa il tempo e consolida la crocchetta a disincantato street food postmoderno. Queste, di pasta e patate, sono molto semplici da realizzare, soprattutto se si hanno i due ingredienti cucinati, per qualche altra preparazione, in precedenza. Continue “La cr di crocchè”

Beavertown Extravaganza 2017

Ecco il primo (speriamo di una lunga serie) articolo del nostro amico Daniel D’Alù, Homebrewer e beer hunter con la passione per la buona cucina e, naturalmente, il buon bere. Personaggio di cui sentiremo presto parlare alle nostre latitudini birrarie. Nella foto (da sinistra) Valter Loverier, Mike Murphy e Daniel D’Alù.

 

Lo scorso settembre, più precisamente 8 e 9, si è svolta la prima edizione del Beavertown Extravaganza, festival organizzato dall’omonimo birrificio londinese. Ormai diventato uno dei produttori di spicco della new wave britannica, il birrificio di Logan Plant ( figlio del celebre Robert Plant) si è lanciato nell’organizzazione di un festival. E date le peculiarità di Beavertown, non  poteva di certo essere un festival con un’offerta banale. I biglietti sono andati sold out in poco tempo. La formula del festival prevedeva l’acquisto di un biglietto (circa 60 euro) che garantiva l’accesso al festival, il bicchiere dell’evento, e bevute illimitate all’interno. Erano presenti 77 produttori, con oltre 380 tra birre, sidri e idromele alle spine in ognuno dei due giorni, con un’ampia offerta food. Continue “Beavertown Extravaganza 2017”